Posts written by Veronica Consonni D'Artagnan

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    Orgoglio o no, in effetti ci può stare che in punto di morte si facciano confessioni di questo genere che poi rimangono nascoste per secoli ...
    Sì dai in fondo da qualche film ho imparato qualcosa :lol:
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    Bene, sei riuscita per l'ennesima volta a leggerci cose a cui non avevo assolutamente pensato: Mai pensato di fare la psicologa???
    Scherzi a parte, in effetti, pensandoci bene tutto può essere.
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    A parer mio l'hai descritta esattamente per come è, o meglio, per come è stato davvero il loro primo incontro ... Da quel poco che ricordo del romanzo lui inizialmente non aveva la minima idea di chi fosse e del fatto che in realtà fosse una condannata a morte e trovo la tua descrizione ben fatta.
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    No, questa (e tante altre) me l'ero persa.
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    Piccola premessa, sto commentando mentre leggo.

    Passando alla storia:
    Faccio fatica a vedermi Athos che si prova l'abito per il matrimonio, nonostante anche in quel periodo si facesse, ma è una cosa mia.
    Immaginarlo preso dalle paranoie pre-matrimonio fa sorridere e fa tenerezza, insomma uno come tanti alle prese con i preparativi.
    L'approccio di Athos nei confronti di Milady l'ho trovato un bel po' rozzo, lei invece è meravigliosa.
    Al di là dell'approccio di Athos e il fatto che fatico a immaginare lui che si prova l'abito, tutta la parte finale è dolcissima.
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    O cielo!
    Arduo compito ...
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    Io il film del 2011 l'ho recuperato di recente e ... Il film con il PEGGIOR D'Artagnan della storia, maremma mi sale l'odio ogni volta che ci penso.
    Non l'ho amato qasi per niente a dire il vero, mi sono piaciuti Athos e Aramis, ma per il resto come film è un NO grande come il Pirellone di Milano.
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    Un paio in questi giorni sono riuscita a concluderle e a pubblicarle, purtroppo molte altre le ho cestinate, ma perché era proprio l'idea di fondo che non andava.
    Per le fan art quelle non le butto mai, ci lavoro sempre sopra fino a che non diventano come voglio io (e anche quando non lo sono, ma hanno una parvenza accettabile)
    Ne ho un bel po' pubblicate qua e là (che dovrei decidermi a sistemare nel "mio posticino")

    tornando all'argomento principale di questo topic, altrimenti si rischia la fucilazione come Athos nel primo episodio della prima stagione :lol: ... Sono curiosa di vedere cosa tirerete fuori da questo gioco ... Alessandra, sono curiosa di sapere cosa ti ha riservato il destino ... (Ps non ricordo che sia successo, ma mi pare di no, qualche buon'anima che becca D'Artagnan, no??? Magari evitiamo di ucciderlo eh!).
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    Ecco brava, hai detto bene, i suoi capelli non si toccano, sono sacri.
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    Sì la parte sul fatto che credeva che Delfino fosse il vero nome del piccolo me l'avevi raccontata
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    Francesca1988 Ogni volta che racconti che era convinto che Delfino fosse il vero nome del principino io mi piego in due dal ridere ... Va bene tutto, ma qui si esagera
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    [QUOTE=Skye Condé De la Fère,15/5/2020, 15:05 ?t=77608108&st=45#entry640691315]
    CITAZIONE (LadyRose @ 15/5/2020, 13:28) 
    Ma per fortuna gli piaceva la serie, e i suoi personaggi preferiti erano Porthos e D'Artagnan, quindi diciamo che non era un completo disastro XD

    Bravo ex fidanzato, le mie due scelte (sì Porthos è la mia seconda scelta di sempre).
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    Anche se nella vita mai dire mai, penso sia proprio chiusa.
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    Ciao Alessandra, benvenuta.
    È bello vedere che in queste settimane c'è gente che ha scoperto o riscoperto questa serie e che di conseguenza conosce questo forum e viene spinta a unirsi a noi.
    Non importa che tu sia arrivata tardi a scoprire The Musketeers, in fondo si dice "meglio tardi che mai", giusto?
    Spero che tu possa trovarti bene con noi, ci si legge.
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    Titolo: La lettera mai consegnata.
    Autore: Veronica Consonni D'Artagnan
    Rating: G
    Personaggi:
    Genere: Sentimentale/Introspettivo/Drammatico
    Ambientazione: Nessuna stagione o Ambientazione futura
    Avvertimenti: AU (alternative universe - universo alternativo)/OOC (out of character - personaggio fuori caratterizzazione)/Missing moment (scena mancante dalla serie tv, canon oppure no)
    Lunghezza: One Shot
    Note dell'autore: Eccomi qui con un'altra storia a distanza di pochi giorni dall'ultima pubblicazione.
    Questa è una storia che ho in archivio da parecchio tempo e che ho avuto l'estro di riprendere in mano lunedì sera in occasione del black-out dell'adsl ... Quando ho iniziato a scriverla mesi e mesi fa le idee erano parecchio confuse come spesso mi accade.
    L'ho lasciata da parte per tanto tempo perché nel frattempo mi erano balenate in testa tante altre idee, che poi per un motivo o per l'altro si sono bloccate anch'esse ...


    La lettera mai consegnata.




    2017 – Uffici del Louvre.

    Angélique stava riordinando l’archivio come suo solito quando da uno degli antichi volumi che raccontavano la storia della famiglia reale francese cadde un foglio piegato in due che recava lo stemma dei Borbone.
    La giovane lo guardò per qualche secondo sorpresa poi lo raccolse.
    Stava per rimetterlo al suo posto ma si frenò improvvisamente.
    Continuava a guardare quel pezzo di carta che teneva tra le mani e mille pensieri si accavallarono nella sua mente.
    Non sapeva se aprire quella lettera e leggerla, se farla recapitare a uno degli esperti in storia che facevano da guida ai turisti, o se rimetterla nell’archivio come se nulla fosse, mossa che nella mente della ragazza sembrava essere la più indicata, ma la curiosità sembrava essere più grande della ragione.
    Passò diversi minuti chiedendosi cosa fare, ma come detto la curiosità era davvero tanta: Dopo essersela rigirata tra le mani per circa dieci minuti fece un gran respiro e con un gesto rapido e deciso ruppe il sigillo reale.
    La lettera, se fosse stata autentica, era stata scritta da Luigi XIII in persona e avrebbe dovuto essere consegnata al figlio non appena questi fosse stato abbastanza grande per poter capire le circostanze del mondo che lo circondava.
    Angélique si domandò più volte se quella lettera fosse un falso o se davvero Luigi XIII in punto di morte avesse voluto lasciare un messaggio al figlio.
    Quella domanda non le rimase in testa per molto, non voleva perdere tempo a pensare all’attendibilità di quel documento, o se il Delfino avesse mai avuto modo di leggere quel messaggio lasciatogli dal padre in punto di morte, anche se visto che il sigillo era rimasto intatto fino a quel momento probabilmente non fu così:

    ‘Mio caro e adorato figlio, in questi quasi cinque anni abbiamo passato molto tempo insieme nonostante per qualcuno potrebbero sembrare pochi, mi sono voluto ritagliare più tempo possibile da passare con te perché purtroppo il destino pare non voler concedermene di più’.

    Angélique fece una pausa, nonostante fossero le prime righe un nodo alla gola le stava impedendo di respirare.
    Pochi istanti dopo, giusto il tempo di tentare di far prendere aria ai polmoni, riprese la lettura:

    ‘Prima che la malattia mi renda del tutto debole e incapace di compiere qualunque azione voglio farti una confessione.
    Ti premetto che inizialmente avevo giurato a me stesso che non avrei permesso a nessuno di dirtelo, ma le circostanze hanno cambiato tutto e considerando che tra non molto non potrò più starti accanto è giusto che tu sappia la verità:
    Il mio posto al tuo fianco, seppure in modo differente, sarà preso da un’altra persona che altri non è che il tuo vero padre, anche se né tu né lui potrete mai manifestare questa cosa in pubblico perché tu sei e sarai sempre mio figlio non che il legittimo erede al trono.
    So che leggendo queste parole vorrai sapere chi sia … Devo farti una premessa ulteriore prima di farti il suo nome: Qualunque cosa succeda sappi che tutto quello che è stato e verrà fatto è solo per il tuo bene, di conseguenza ti prego di non prendertela con nessuna delle persone che avrai accanto per non avertelo detto prima.
    Perdonami se tergiverso, ma non è facile per me dover ammettere tutto ciò.
    Il tuo vero padre è Aramis, uno dei moschettieri al mio … AL NOSTRO, servizio.
    Avrei davvero preferito che questa verità continuasse a rimanere nascosta, ma mi rendo conto che non è più possibile e che è meglio che tu cresca senza pensare che qualcuno ti abbia potuto tradire e inoltre io non voglio morire sapendo di averti mentito per tutto questo tempo’.


    Nel leggere quelle parole Angélique si rattristò: Il re aveva scritto pensieri davvero molto dolci ma allo stesso tempo si poteva quasi “toccare con mano” il dolore che costui provava, anzitutto per il fatto di dover ammettere a sé stesso e poi al figlio, che in realtà non era sangue del suo sangue: In secondo luogo perché non avrebbe potuto vederlo crescere a causa della malattia che lo stava lentamente portando via, lasciando “campo libero” all’uomo il cui sangue scorreva nelle vene del piccolo principe.
    Luigi, da quello che si evinceva dalla lettera, era ben consapevole che con la sua morte Aramis sarebbe riuscito ad avvicinarsi ulteriormente al bambino.
    Quel messaggio era stato consegnato a Treville un paio di mesi prima che il sovrano morisse.

    Era la primavera del 1643 quando Luigi, ormai allo stremo delle forze, confessò al suo Primo Ministro che stava per lasciare la vita terrena.
    Treville in quel momento sentì il mondo crollargli addosso, quella confessione fu per lui una pugnalata al cuore, mai avrebbe immaginato che quell’uomo che lui aveva visto crescere e alla quale voleva davvero bene come se fosse suo figlio, stesse così male, non riusciva a capacitarsi del fatto che la situazione sarebbe precipitata da lì a poche settimane.

    Luigi XIII si fece promettere dal suo secondo padre che non avrebbe mai detto a nessuno delle sue condizioni: Nessuno, soprattutto Anna, avrebbe dovuto saperlo.
    L’uomo non era d’accordo, ma i sentimenti che provava per il suo re erano più forti, quindi gli promise che quel segreto sarebbe stato al sicuro, almeno fino alla sua morte.

    Come dicevamo all’inizio quella lettera, probabilmente con sigillo reale autentico, non era mai stata consegnata dato che questo era ancora intatto quando Angélique la trovò.
    Dopo averla letta se la mise in tasca, chiuse il volume che teneva in mano e lo ripose sullo scaffale.
    Uscì dall’archivio e si diresse verso l’uscita: Alcuni suoi colleghi si resero conto che aveva un atteggiamento più strano del solito, incuriositi le si avvicinarono e le chiesero se andasse tutto bene …
    La giovane cercando a fatica di rimanere calma rispose che non c’era nulla che non andava ma che si era ricordata di avere un impegno e di essere in ritardo, così li salutò in tutta fretta e uscì dal museo.
    Camminò per ore per le vie di Parigi in direzione di casa tenendo una mano in tasca e stringendo la lettera, quel documento non era stato consegnato all’epoca e nessuno avrebbe mai dovuto scoprirlo ora, era una cosa troppo intima per poter cadere in mani sbagliate che probabilmente si sarebbero arricchite calpestando i sentimenti altrui anche e soprattutto perché si trattava di persone vissute realmente anche se in passato con la quale loro non avevano nessun tipo di legame e non avrebbero mai potuto difendere i loro diritti di non vedere pubblicati le proprie confessioni.

    Edited by Veronica Consonni D'Artagnan - 24/5/2020, 20:41
7832 replies since 27/1/2015
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