Amore a prima vista

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    Titolo: AMORE A PRIMA VISTA
    Autore: Francesca Bestoso
    Rating: G
    Personaggi: Athos, Milady
    Genere: sentimentale
    Ambientazione: prima della prima stagione
    Avvertimenti:
    Lunghezza: one-shot in parti
    Note dell'autore: leggendo le vostre ho provato a cimentarmi anch'io, non ho mai pubblicato niente di quello che scrivo (e scrivo parecchio). Spero che vi piaccia, aspetto commenti e soprattutto consigli.

    AMORE A PRIMA VISTA



    Il giorno del matrimonio si stava avvicinando, non aveva mai pensato che avrebbe potuto desiderare qualcosa di diverso da ciò che era stato deciso per lui, dopo tutto era stato educato così. Ma quel giorno, dopo essersi provato nuovamente l’abito confezionato su misura per le ultime modifiche, fu assalito dai dubbi, si sentì come incompleto.
    Troppe domande iniziarono a tormentarlo:
    - È davvero la cosa giusta da fare? Sposare una persona perché la si conosce da sempre e perché con lei si ha complicità basta per avere una vita felice? L’amore non è forse qualcosa di diverso?
    BASTA!!! Troppe domande. Doveva schiarirsi le idee. Anzi, meglio, doveva svuotare la mente, aveva bisogno di non pensare. Insomma, avere questi dubbi a poche settimane dal matrimonio… e poi molti nobili, la maggior parte, anzi, aveva avuto matrimoni combinati e conduceva una vita felice, molti addirittura si erano poi scoperti innamorati successivamente. Chissà, forse anche lui…
    Eh no! Questo era tutt’altro che “non pensare”. Doveva uscire, uscire da quella grande casa, lontano da quelle mura, dai mobili intarsiati, dalle tende ricamate e dai quadri dei suoi antenati , che appesi alle pareti sembravano rimproverarlo, accusandolo di rinnegare la sua vita che, pur se programmata, era una vita da privilegiato.
    Uscì, andò nelle stalle, sellò il cavallo e partì al galoppo.
    A differenza di molti nobili della zona, e non solo, la sua famiglia era sempre stata consapevole delle condizioni della popolazione, sapeva che non tutti avevano la stessa fortuna e di conseguenza si era sempre comportata con i mezzadri che lavoravano quelle terre in maniera molto magnanima e illuminata per il tempo, dunque malcontenti e lamentele erano assai rari. Non che non ci fossero problemi o teste calde pronti a crearne, ma la famigli de la Fère poteva aggirarsi nei proprio terrenie senza scorta in maniera abbastanza serena. Certo una spada a portata di mano faceva sempre comodo che non si sa mai, ma i membri della nobile famiglia non aveva nulla da temere dalla popolazione. Mai come quel giorno Athos apprezzò questo particolare aspetto: poter cavalcare da solo senza servitori o guardie a vegliare su di lui.
    Cavalcò a lungo per i campi, si spinse fino al fiume e poi verso il paese. Incrociò sguardi e saluti rispettosi; questo, in un certo senso lo rincuorò: probabilmente era davvero questo il suo destino, percorrere la strada che per lui era stata disegnata, seguendo le orme della sua famiglia e governare saggiamente quelle terre.
    Ma anche la strada più semplice prima o poi giunge a un bivio e quel giorno, il bivio, arrivò per Athos.
    Arrivò precisamente tra la bottega del falegname e il banco della verduriera. Fu qui, in quella strada che percorreva ogni giorno, che la vide: una donna dai lunghi ricci scuri, con un vestito azzurro di fattura semplice.
    La verduriera lo salutò e in quel momento la ragazza si voltò per vedere chi era alle sue spalle ad essersi guadagnato un saluto tanto deferente.
    Lui si accorse che il vestito era perfettamente in tinta con gli occhi di lei, li faceva risaltare di una strana luce. Ricambiò il saluto della verduriera, approfittando per prolungare lo sguardo su quella giovane cliente sconosciuta cercando di non farsi notare troppo. La ragazza gli sorrise e chinò leggermente il capo, poi salutò la verduriera e se ne andò nella direzione opposta.
    Lui la guardò allontanarsi, si vedeva che era di umili origini, ma aveva movimenti sinuosi ed eleganti. In quel momento agì di impulso, spronò il cavallo e percorse al galoppo il perimetro del mercato girandoci intorno fin quando non la rivide di fronte a lui. Solo allora rallentò, scese da cavallo e tenendo l’animale per le briglie si avviò verso di lei ostentando indifferenza. Quando arrivò abbastanza vicino, la chiamò:
    - Perdonate, signorina!
    Lei si voltò e senza badare troppo alla evidente differenza sociale, gli domandò:
    - Ma voi non eravate al banco della verduriera poco fa?
    - Sì, certo….è che… - cominciò imbarazzato, sentendosi colto in flagrante, ma subito si ricompose cercando di non darlo a vedere – sono il conte de la Fère, proprietario di queste terre. Non vi ho mai visto da queste parti e mi piace conoscere chi si stabilisce nelle mie terre.
    In realtà lui non sapeva se fosse lì per restare o se fosse di passaggio, l’ultima frase l’aveva detta sperando che lei confermasse.
    Le porse la mano. Lei lo guardò. Che cosa voleva quell’uomo? Che cosa doveva aspettarsi da lui? Lo studiò. Era abituata a prendere mille cautele con chiunque, aveva naso ormai a fiutare i possibili imbroglioni. Dai vestiti che portava non mentiva, era di nobili origini, l’abito non fa il monaco, ma certi abiti non può procurarseli chiunque. Ha, però qualcosa di diverso dagli altri, porgendole la mando si era levato il guanto e risalendo lungo la sua figura e incontrando i suoi occhi azzurrissimi e li trovò sinceri. Si vedeva che quell’ostentare il suo titolo come “proprietario di queste terre” era una sicurezza apparente che nascondeva un animo buono e gentile. Il suo mezzo sorriso tra l’ironico e il dolce era rassicurante.
    Ricambio la stretta di mano con un lieve cenno del capo, che rialzò immediatamente. Quel momento, le loro mani strette, i loro occhi negli occhi dell’altro, ebbe per entrambi qualcosa di magico: intorno a loro i rumori del mercato, il vociare dei passanti, le ruote dei carri, i versi degli animali, arrivavano ovattati; oltre loro due era come se una fitta nebbia rendesse tutto il resto sfocato. Fu allora che capirono, si erano scelti. Di più: si erano trovati. Come due anime che da sempre si cercano, senza sapere perché, ma quando si incontrano sanno di essere l’uno ciò che l’altro cercava. Nessuna persona, oltre quella che avevano davanti, li avrebbe resi felici allo stesso modo.
    Si volevano, si desideravano, si amavano. Probabilmente questo avrebbe cambiato la vita ad entrambi, ma al giovane conte de la Fère non importava, alla ragazza non dispiaceva.

    vai alla parte 2

    Edited by Francesca1988 - 12/2/2017, 13:44
     
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  2. Meritamon
     
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    Hai uno stile di scrittura fluido e piacevole da leggere, complimenti.
    Hai reso gradevole un incontro di una coppia che personalmente non sopporto (XD) e questo non può che andare a tuo merito.
    Se posso, ti consiglierei di rileggerla, ci sono dei piccoli errorini quasi sicuramente dovuti a errori di battitura, nulla comunque che disturbi la lettura.
    Brava, aspetto il seguito, se ci sarà.

    Edited by Meritamon - 13/6/2016, 21:56
     
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    Molto carina questa one-shot tra il primo incontro tra Athos e Milady, la tua scrittura è leggera e si legge bene, brava! :)
     
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    Wow che bella storia!!!
    Bellissimo il modo in cui hai descritto il loro primo incontro
    Mi dispiace solo di averla già finita da leggere....
    Aspetto un tuo prossimo scritto!!!
    Complimenti
     
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    Meritamon oddio!!! ho ricontrollato dopo il tuo commento..mancano un paio di spazi...ecco perché preferisco scrivere a mano...grazie del complimento: addirittura ho reso gradevole per un attimo una coppia che non sopporti? WOW!!! sì, il finale è piuttosto aperto e l'idea di continuarla e farla in parti ci sarebbe...vedremo...grazie mille
    a tutte e 2 per il momento Chiara 1984

    Edited by Francesca1988 - 13/6/2016, 22:35
     
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    Alessia de Vannes stasera mi commuovo!!! ho capito :wub:
     
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    La tua fan fiction è molto piacevole da leggere! Complimenti, Francesca!
     
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  8. sharon17
     
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    Che romanticismo, Francesca! :wub:
    Scrivi molto bene e descrivi bene le situazioni, i paesaggi e gli stati d'animo... ora però sono curiosa di capire se è davvero tutto così perfetto come l'hai descritto o se c'è qualcosa sotto! La famiglia De La Fère così illuminata con i sottoposti, il giovane Conte così garbato e cortese, la fanciulla così dolce e ingenua... nel seguito mischierai le carte in tavola??? :D
    Attendo!
     
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    Eh che curiosità, aspetta un attimo, Sharon!!!
     
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  10. Cami_89
     
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    Che bella questa one shot. Si sentono i dubbi di Athos e come lui voglia "scappare" da quello che dee fare e poi... incontra quella bellissima ragazza. Carino.. tenerone, colpito e sensibile! Ora sono curiosa di leggere il resto!
     
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    Giuro, settimana prossima metto il seguito :D
     
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  12. MadamedeLu
     
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    Bello questo momento "rubato". Rubato perché nella serie non c'è, più che altro.

    Hai scritto di due personaggi che amo moltissimo. Milady l'ho amata da quando per la prima volta ho letto l'opera di Dumas (sì, ho un debole per le bad girls!) e Athos è quasi puccioso qui. Mi ha ricordato tantissimo la sua rappresentazione nella prima stagione della serie.

    Mi piacerebbe saperne di più quindi quoto le altre :) continua a scrivere che voglio il seguito! Anche perché sono curiosa di capire come Anne sia finita a Pinon e come Athos si toglierà dall'impiccio del matrimonio (e scaricherà la futura sposa al fratello minore).

    Per quel che riguarda lo stile, è molto fluido e la storia si legge benissimo. I pensieri di Athos arrivano benissimo al lettore che riesce ad immedesimarsi in lui.
    Davvero bella :)
     
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  13. Snowe
     
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    Ciao mi chiamo Natascia
     
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    CITAZIONE (Snowe @ 14/9/2016, 00:59) 
    Ciao mi chiamo Natascia

    Ciao Natascia
     
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  15. Snowe
     
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    Ciao mi dici di te
     
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