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Storia iscritta al contest "Requiem"

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    Bye
    di ZeldaFitz



    Hubert: Cosa faresti se morissi oggi?
    Chantal: …Morirei domani
    -I killed my mother


    Un ticchettio alla finestra distolse la vecchia regina dai suoi pensieri. Come lacrime, le gocce rigarono i vetri appannati dall’umidità. Stava ricominciando a piovere.
    Maria de Medici teneva in mano una lettera di cui ormai ne conosceva a memoria ogni piccolo dettaglio: dallo spessore della carta, agli angoli pieghettati, dalla calligrafia sottile all’eccesso di inchiostro nell’ultimo tratto di piuma nel tracciare la m, innocente errore che tradiva l’emozione di chi aveva avuto il compito di trascrivere il doloroso messaggio.
    Le roi est mort. Era l’unica frase che era riuscita a leggere dopo più di un’ora a fissare la lettera, prima di essere capace di arrivare fino in fondo; non che vi avesse trovato chissà quali notizie che non sapesse già.
    Il messaggio era stato molto breve: il re, malato da tempo, era sfortunatamente deceduto a causa della febbre bianca che lo aveva debilitato fino all’ultimo suo respiro; il tutto si concludeva con formali condoglianze, una magra consolazione per una madre che aveva appena perso il proprio figlio.
    La brutta notizia era arrivata quella stessa mattina: come ogni giorno, Maria si era alzata di buon ora, si era vestita con l’aiuto di Suzanne, l’unica cameriera che aveva voluto con sé dopo l’abbandono definitivo di Parigi e delle sue speranze di ritornare ad essere la reggente di Francia.
    Quella mattina, però, un’inspiegabile inquietudine la teneva avvinghiata a sé sin da quando aveva appena aperto gli occhi: era un’ansia che saliva su dallo stomaco per poi afferrarle la gola impedendole di respirare normalmente; nemmeno leggere qualche passo dalla Bibbia, come faceva quotidianamente, era riuscita a calmarla.
    Specchio del suo stato d’animo, il giorno si era svegliato con il cielo ricoperto da nuvoloni grigi e carichi di angoscia che non presagivano nulla di buono.
    Non faceva che vagare per la sua stanza come se stesse aspettando qualcuno o qualcosa, fino a che non arrivò la risposta alle sue inspiegabili pene. Si era accostata alla finestra per cercare di vedere meglio l’uomo che era appena arrivato a cavallo. Lo sconosciuto coperto da un mantello aveva consegnato una lettera a Suzanne ed aveva fatto dietrofront per ripartire immediatamente.
    Qualche istante dopo, la cameriera aveva bussato alla porta, dandole la misteriosa lettera portata dal cavaliere.
    Aveva congedato la donna e aveva iniziato a leggere, camminando avanti e indietro nervosamente per la stanza. Lo sapeva prima ancora che la sua domestica bussasse alla porta, lo aveva capito quando aveva riconosciuto il mantello azzurro del soldato, ma non aveva avuto tempo sufficiente a realizzare la realtà.
    Sapeva che il figlio era gravemente malato da tempo, ma non si era mai chiesta quanto lei fosse davvero pronta ad accettare la sua morte.
    Sin da piccola era stata educata a far fronte ad ogni genere di tragedia che la riguardasse: la morte era un velo nero pronto a posarsi su chiunque e nessuno avrebbe avuto il privilegio di decidere quando sarebbe giunta la propria ora. Era qualcosa con cui dovevi fare i conti in qualunque momento della vita ed affrontare con coraggio un lutto senza guardarsi indietro era qualcosa che aveva imparato a fare molto bene da tempo.
    Quando era morto Henri, si era ritrovata a gestire un grande regno appena uscito da una guerra religiosa sanguinosissima, a metter pace nei pericolosi contrasti tra fazioni che si erano odiate per anni, a crescere ed educare i propri figli e dare al primo genito i giusti consigli per governare e mantenere il potere immenso che la casa dei Borbone aveva conquistato fieramente.
    Ma adesso niente di tutto ciò che era grande e sconfinato potere valeva più: la morte di Louis non aveva lasciato solo un trono vuoto, ma anche un cuore spento. Il suo.
    Per quanto potesse non sembrare all’apparenza, Maria aveva sempre amato più di sé stessa tutti i suoi figli e Louis era stato il primo ad aver dato più senso alla sua vita e veridicità a dei sentimenti che avevano sempre simulato affettazione e mai mostrato la sua vera essenza, la sua reale anima.
    Alla corte essere veri e mostrarsi per quello che si era, era sinonimo di ingenuità ed una regina straniera in una terra straniera non sarebbe potuta sopravvivere per molto tempo in un covo di ragni che tessevano le loro tele sugli insuccessi e i pettegolezzi che indebolivano la reputazione altrui.
    Essere regina non significava sfuggire del tutto alla malizia degli altri, soprattutto quando si avevano occhi posati addosso in qualunque ora del giorno.
    E quando Henri era stato ucciso, aveva dovuto fingere di piangere ed essere affranta per la morte di un marito che la tradiva anche con la più misera delle donne.
    Ma ora che era morto suo figlio, rimasta sola in una casa che contava i suoi abitanti sulle dita di una mano, poteva gettare la maschera e guardare il riflesso di se stessa allo specchio: una madre che avrebbe potuto piangere la morte del figlio senza dover essere costretta a seguire etichette o a mostrarsi forte per qualcuno. Ora era veramente libera di dare sfogo al suo dolore senza che nessuno la giudicasse o dovesse sentire vergogna perché provava dei veri sentimenti, un vero dolore.
    Pensò a come avrebbe voluto tenergli la mano nei suoi ultimi istanti di vita, stringergliela tanto da infondergli tutto il calore che non era mai riuscita a dimostrargli, fargli sentire che lei c’era e che non avrebbe lasciato del tutto da solo questo mondo, ma tra le braccia della sua mamma così come quando l’ostetrica aveva adagiato sul suo petto il suo corpicino stremato subito dopo il parto. E lo aveva stretto a sé come per reclamare al mondo che finalmente qualcosa era del tutto e solo sua.
    Ruppe in un forte pianto quando pensò dolorosamente se mai avesse provato paura poco prima di spirare, se tra i suoi ultimi pensieri ce ne fosse stato uno rivolto all’unica persona che lo aveva più amato in quella vita… lei, la sua mamma.
    In un attimo di calma tra un singhiozzo e l’altro, ricordò con un sorriso amaro come da piccolo gli piacessero i tramonti e ne disegnasse così tanti che uno dei suoi schizzi finì nelle mani di Maria: “Non trovi che sia un bello spettacolo?” le aveva chiesto, un po' imbarazzato che la madre guardasse il suo bozzetto.
    Lei li trovava banali e da cliché e la sua risposta era stata rapida: “Ho visto di meglio”. E subito dopo, per riparare alla delusione che aveva oscurato i tratti del viso del figlio, un sorriso di complicità le si era stampato in volto, contagiandolo.
    Maria non lo aveva mai meritato, il suo atteggiamento dispotico e la sua sete di potere per un periodo molto lungo, forse troppo, l’avevano allontanata da quello che per lei era stato il centro del suo universo: l’amore per Louis. Dio ne aveva preso nota e l’aveva punita per questo, tenendola lontana dal figlio che qualche ora prima, agonizzante diceva addio alla vita.
    In un attimo di apparente quiete dopo il lungo pianto, i suoi pensieri si rivolsero a suo nipote che come suo figlio prima di lui, sarebbe dovuto crescere senza un padre, una guida, una figura maschile che gli avrebbe infuso maggiore sicurezza e sincera lealtà, al contrario di finti consiglieri che cercavano solo approvazione.
    Provò pietà per Anna che come lei avrebbe dovuto prendere e sostenere il fardello che la morte di un re determinava: chissà se avesse mai veramente amato suo figlio o il destino di ogni regina era quello di fingersi addolorata per la morte del marito.
    Fra tutti i mali peggiori che pensava avrebbe meritato dopo essere venuta meno al suo ruolo di madre ed aver provocato l’inevitabile separazione da suo figlio, l’ultimo a cui avrebbe mai pensato era la perdita. Non si poteva sopravvivere ai figli, non era giusto.
    Realizzare l’assenza del proprio bambino che aveva dato per scontato fin quando fosse rimasta in vita l’aveva devastata, schiacciata, annientata: era come se le avessero preso il cuore e strappato in ogni sua più piccola parte per ore ed ore per restituirle nient’altro che polvere.
    Asciugò le lacrime, un’improvvisa forte fitta al petto l’atterrì: cercò di raggiungere una poltrona ma le ginocchia non ressero e si accasciò a terra. Tentò di inspirare profondamente per riuscire a riprendersi, ma faticò a trovare aria nei polmoni. La vista le si appannò, il mondo iniziò a vorticarle intorno e il senso di oppressione che provava fisicamente le impedì di chiamare aiuto.
    In un attimo di tregua, tentò ad allungare la mano per afferrare un coppa di vino, ma perse l’ultimo brandello di forza, sbagliando la presa sul calice e facendolo rovesciare sul tavolino.
    “Suzanne!” gridò con un filo di voce.
    Prima di precipitare nelle tenebre, le ritornò alla mente il viso radiante di suo figlio quando da piccolo amava correre incontro a sua madre nelle verdi terre che circondavano il palazzo.

    Gli infiniti giardini del Louvre e le valli che poi lasciavano spazio ai boschi che ricoprivano ettari ed ettari di territorio francese, le si offrivano dinnanzi accecandole gli occhi con spettacolari colori brillanti della primavera.
    L’aria era frizzante ma il sole era alto in cielo e faceva caldo. Portava un semplice abito bianco libero da fronzoli e con una gonna larga, i capelli sciolti le arrivavano a metà schiena.
    Maria non capiva cosa ci facesse lì e come ci fosse arrivata, era certa che stesse sognando; si guardò attorno, ma non vedeva altro che desolazione. Ancora una volta era rimasta sola persino nei suoi sogni.


    “Allora, dottore… non c’è più nulla da fare?”.
    “È troppo tardi”.
    “Nemmeno qualcosa che non la faccia soffrire?”.
    “Non hanno ancora inventato una cura per un cuore spezzato”.

    Camminava spensierata per quelle terre che per decenni erano state sue e ne conosceva ogni angolo ed ogni anfratto che scopriva tutte le volte che andava a cavallo.
    La lunga passeggiata la portò in cima ad un monte, giusto in tempo per l’ultimo tramonto. Le sarebbe tanto piaciuto vederlo con suo figlio, ammirarne insieme il cielo rosso ed attendere che il sole venisse inghiottito tra due colline per poi sparire dall’orizzonte come per magia.
    “Madre!” disse una voce alle sue spalle.
    Maria avrebbe saputo riconoscerla anche fosse stata chiusa in una stanza completamente isolata dal resto del mondo.
    Non si girò, non era ancora pronta per farlo. Attese che Louis le si avvicinasse di fianco, così come aveva desiderato prima che arrivasse.
    Rimasero in silenzio, fin quando il figlio disse: “Un bello spettacolo, non vi pare?”.
    Maria si girò per guardarlo per la prima volta dopo tanto tempo: aveva la barba più lunga, il viso era pallido e sciupato dalla malattia e una ruga di troppo si affacciava su quella che un tempo era stata una fronte liscia. Ma lo trovava comunque bello come quando era piccolo.
    Rivolse nuovamente lo sguardo al cielo e rispose col suo cipiglio da vecchia regina, ma abbozzando un sorriso: “Ho visto di meglio”.
    Ed insieme rimasero lì aspettando che un ultimo bagliore li travolgesse in un caldo abbraccio per poi dissolversi.


    Suzanne si fece il segno della croce prima di lasciare la presa dalla mano della sua vecchia padrona esamine.
    Aveva smesso di respirare giusto in quel momento: la cameriera aveva pregato che la sua agonia avesse vita breve e così era stato. Il giorno dopo la scomparsa del figlio, se n’era andata pure lei, silenziosamente.
    Si alzò, tamponando le lacrime con un fazzoletto.
    Era morta la regina di Francia.

    Edited by Ninon de la Fère - 17/2/2019, 17:40
     
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    Complimenti autrice! una storia struggente e toccante, Luigi muore e la Regina Madre non regge il dolore, anche se Maria de Medici era troppo arrivista, a mio parere avrebbe trovato un modo per salire al trono infischiandosene del defunto figlio.
    Mi è piaciuta sopratutto la parte finale!
    Però ripeto, è una storia davvero scritta bene! brava!
     
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    È bellissima! Autrice non ho parole. Scritta bene, commovente. Mi sono emozionata.
    Mi è piaciuto molto l’ inizio con il rumore della pioggia e soprattutto la descrizione che hai fatto di lei. Ho voluto credere che Maria de Medici fosse stata davvero una donna così. Grazie per questo testo.
    Complimenti davvero!
     
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  4. Meritamon
     
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    Storia ben scritta con emozioni e sensazioni ben delineate. Sarebbe stato bello che Maria de Medici fosse stata davvero una donna così. Forse suo figlio sarebbe stato migliore e più felice...
    Complimenti autrice
     
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    Complimenti all'autrice! Bel colpo di scena la morte di Maria De' Medici...
     
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    E anche qui doppia morte. Beh, la finiamo?, no ok non si può, qualcuno deve morire, è l'argomento del contest.
    Bella storia. Struggente, malinconica e dolce allo stesso tempo.
     
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    Giusto per mettervi un po' di invidia vi dico che l'ho letta in.spiaggia mentre i bambini facevano Castelli di sabbia e la commento ora da casa :P OK detto ciò (anche per allungare un po' il commento perché non ho tantissimo da dire) Complimenti, una storia struggente che ha saputo rendere umana e madre Maria de Medici...bravissima
     
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    Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.

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    qua una morte tira l'altra! xD anche questa storia carina, nulla da dire… ammetto che mi ha fatto pena maria nonostante non mi abbia mai detto nulla come personaggio seppur apparsa in un solo episodio e mi è piaciuta anche la citazione iniziale, calza a pennello! a mio parere il titolo un pò vago, accorta di idee?

    comunque complimenti all'autrice :)
     
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  9. sweet panda
     
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    Adoro questa storia.
    Mi piace un sacco come hai descritto Maria de Medici, la sofferenza, il dolore di una madre che sopravvive al proprio figlio, sebbene per poco.
    La storia si vede, si percepiscono nettamente emozioni e sensazioni.
    Adoro.
     
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    La storia di per sé mi è piaciuta, ma trovo il personaggio di Maria de Medici un po' strano. Non dico OOC, ma quasi. Chiara ha ragione, Maria è arrivista, ha dimostrato di tenere più a un ruolo sociale che al suo stesso figlio, magari in punto di morte ci sta che abbia dei rimpianti e ripensamenti e tutto, però boh, continua a suonarmi strana all'interno della storia.
    A parte questo, è una storia pregna di sentimenti, non c'è azione, c'è solo introspezione. E, con il tema del contest, a mio parere si intende, una cosa più introspettiva è forse più adatta. Quindi complimenti autrice!
     
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    non si vede bene che col cuore.L'essenziale è invisibile agli occhi

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    Storia molto bella e commovente, scritta davvero bene ma, anche io come le altre, trovo che la Maria che racconti sia troppo distante da quella che abbiamo visto nella serie. Per il resto non ho niente da dire solo complimenti.
    Ho però una domanda sulla citazione, puoi rispondere anche a fine contest è solo una curiosità: la citazione l'hai riportata in inglese perché sai che in forum mastichiamo poco il francese?
    Personalmente, avendo la cazzimma, l'avrei lasciata in francese e la traduzione, magari in italiano l'avrei messa alla fine. Non so le altre, ma io, già leggendo la citazione avevo capito che Maria poi sarebbe morta.
     
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    Autrice, i miei più sinceri complimenti per questa storia... emotivamente coinvolgente e che si "vede" come fosse un film.
    Trovo la scrittura buonissima con descrizioni di personaggi ed emozioni molto ben fatte e coinvolgenti.
    Concordo che Maria che abbiamo conosciuto non è come quella qui descritta, ed è un gran peccato perché sarebbe stata un'ottima regina.
    Davvero bravissima!
     
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  13. Cami_89
     
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    Gran bella storia!
    Sentimenti e sensazioni molto forti, ben descritte. Pare proprio di morire con Lei per il cuore spezzato e la grande disperazione che sembra davvero attanagliare anche il lettore. Tutto molto vivido e toccante. Complimenti davvero!
     
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    Prima di tutto devo dire che mi è piaciuta moltissimo la scelta del personaggio, mi sono chiesta moltissime volte che fine avesse fatto Maria de Medici.
    Bello vedere che si interroga sui figli, sul nipote, e mi piace la scelta di farla morire dopo Luigi.
    In questo modo ha avuto tempo di riflettere sulla sua vita e sulle conseguenze delle sue scelte.
    E infine mi è piaciuto un sacco lo scambio di battute tra la cameriera e il medico, hai reso bene l'affetto della prima e la rassegnazione del secondo con le parole sul cuore spezzato.
    Bella storia insomma, forse sì titolo un po' affrettato ma capisco perché anche io ne aggiungo sempre uno a caso alla fine di fretta!
     
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    Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.

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    Ho un migliaio di cose da dire e sono sicura me le scorderò alcune ahaha

    Prima di tutto, ancora prima del commento di mia, volevo rieditare il titolo del film da cui è tratta la citazione "J'ai tué ma mère" di Xavier Dolan da cui ho tratto ispirazione per la mia storia, rapporto difficile madre/figlio (faccio pure pubblicità visto che ci sono, guardate tutti i suoi film!!!! XD) ; l'ho posto in inglese per ovvi motivi, almeno così dovevate fare una ricerca su Google prima di sgamarmi :lol:

    Poi rispondo a mia: non ho capito se per citazione intendi solo il titolo: in quel caso hai la risposta sopra, non vi ho fatto un favore a voi, era per non rendermi palese già alla prima battuta ahahaha e che qualcuno doveva morire si sapeva già, erano i patti del contest

    E da qui rispondo a phil: sí, concordo che faccia pena il mio titolo, ma non sapevo che mettere! Avevo deciso per "requiem for a queen" ma poi volevo evitare che si capisse sin da subitissimo che a morire era una regina, "bye" l'ho semplicemente scopiazzato dall'ultimo episodio di 13 :lol:

    Rispondo alla contestazione del personaggio fuori dal canone. Son d'accordo anche qui con voi, però penso anche che si tratti di una Maria ormai arrivata ad una certa età, gli anziani sono sempre più sensibili dopo una vita vissuta bene o male, io credo che si tenda sempre a fare pace con sé stessi e con gli altri e anche ad addolcirsi... E poi, cosa che per me è la più importante, è che una mamma è sempre una mamma!!!! Almeno, voglio credere in questo, senza malizia né pregiudizi e da qui la mia non preoccupazione di canon/non canon

    Grazie a chi mi ha votato e commentato, un beso!!!!!
     
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19 replies since 14/6/2018, 08:47   365 views
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