Desideri effimeri.

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    Titolo:
    Desideri effimeri
    Autore: Lady Rose
    Rating: PG-13
    Personaggi: Athos, Milady
    Genere: sentimentale
    Ambientazione: fuori stagione
    Avvertimenti: fanon
    Lunghezza: one- shot
    Note: è tanto che non scrivo vi chiedo gentilmente di avere pazienza. avevo in testa questa idea da qualche tempo e volevo condividerla con voi fan.^^ spero di essere stata chiara nelle descrizioni e di trasmettervi qualcosa.
    Per chiarire si svolge tutto prima dell'arrivo di D’Artagnan nei moschettieri, quindi c'è solo il trio.
    Buona lettura! ^^


    Desideri effimeri.





    Nell’aria c’era odore di primavera, la collina era un tappeto morbido di fiori appena sbocciati e di erba fresca, sulla cima torreggiava il vecchio albero.
    Quello era l’unico posto, in tutta la Francia, dove Athos e Milady potevano essere loro stessi. Il loro amore così passionale andava contro ogni rigida regola sociale e di pudore tra uomo e donna.
    Athos era stregato da lei, apparsa tempo prima dal nulla, la sua bellezza pari a una donna di sangue blu, strideva con i vestiti di umile fattura.
    A renderla ancora più bella, era il mistero del suo passato, agli occhi di Athos un succulento segreto che sconvolgeva la vita monotona di un piccolo nobile di provincia; In una terra dove tutti conoscevano tutti.
    La collina era avvolta dal pieno sole di mezzogiorno, e Athos sedeva placido all’ombra dell’albero mentre guardava la sua amata, danzare nella luce.
    Per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva spensierato, libero dai dubbi soffocanti che la sua famiglia puntualmente gli presentava sull’onestà di Milady.
    Questa idea svanì, quando la donna gli precipitò tra le braccia:
    “Perdonatemi non ho visto la radice.”
    Disse lei.
    “Vi perdono.”
    Gli rispose a fior di labbra, disarmato dalla sua estrema dolcezza.
    Ora poteva vederla in viso, la luce filtrava dalle foglie e creava dei riflessi bianchi nei suoi profondi occhi azzurri e dorati nei capelli.
    Le dita dei due innamorati si intrecciarono, e lui, in un respiro disse:
    “Vi amo”
    Per poi baciarla.
    Ma il piacere durò poco, una strana sensazione pervase Athos, le morbide labbra della donna, divennero rigide e fredde.
    Terrorizzato, riaprì gli occhi:
    “Milady! Cosa…”
    Tra le braccia, giaceva il pallido cadavere della sua amata; gli occhi azzurri erano privi di vita, dalla bocca usciva un rivolo di sangue e intorno al sottile collo il cappio della forca.
    “Milady!”
    Athos non riuscì a fare nulla, il corpo della donna, divenne leggero e trasparente per poi svanire come fumo dalle sue braccia.
    Tutto intorno a lui era diventato buio, il sole, il prato e la collina erano stati cancellati.
    L’unica cosa che sentiva era freddo, dentro e fuori di lui.

    Il moschettiere sentì un dolore alla guancia e si accorse, per quello che poteva, di essere riverso su un sudicio tavolo della taverna.
    Le sue labbra erano ancora posate sul bordo freddo e metallico del boccale, ancora sporco di vino.
    La taverna in torno a lui, era vacua quella poca luce gli dava fastidio agli occhi, e l’odore che sentiva gli provocava conati di vomito.
    Provò ad alzarsi, ma le gambe sembravano non rispondere, la spada che portava al fianco sembrava più pesante e scomoda.
    Intravide una figura che gli passava accanto, l’afferrò e gli chiese altro vino.
    Una dolce voce femminile gli disse:
    “Avete bevuto abbastanza.”
    “Voi che siete donna, quanti bicchieri servono per scordarne una?”
    Rispose Athos con rabbia.
    “Se la ricordate ancora, allora ne avete bevuti pochi.”
    La donna, con un elegante e delicato gesto della mano, gli riempì il boccale fino all’orlo.
    Per un momento Athos fu incantato da quella mossa, più da cortigiana di corte che da grezza cameriera:
    “Aspetta…”
    Disse con voce flebile.
    In quella figura c’era qualcosa di familiare, la donna frettolosamente si congedò con un inchino e usci dalla taverna.
    “Aspetta…”
    Ripeteva Athos, non capiva se quella donna era reale o un fantasma del passato.
    Si precipitò fuori dalla stanza, come poteva, il vino gli confondeva i sensi.
    Fuori era notte e le flebili luci dei lampioni non aiutavano, gli sembrava che la strada fosse vuota, la donna era svanita nel buio o forse era solo la sua fantasia a giocargli brutti scherzi.
    Stanco e disperato si accasciò a terra, e perse i sensi.
    A svegliarlo fu la melodiosa voce di Aramis, alle sue orecchie era pari a una martellata.
    “ Vieni Porthos! È qui!”
    “A-Aramis”
    Disse fra i denti.
    “Vieni amico mio, ti portiamo a casa.”
    Si sentì preso di peso dalle mani dei due amici, e a corpo morto, trascinato via.
    Athos, in preda all’alcol, biascicava benedizioni e maledizioni contro quella donna.
    Tutti e tre non sapevano di essere osservati, da una figura incappucciata e ben nascosta nel vicolo; con il cuore colmo da sentimenti contrastanti e con profondi occhi azzurri colmi di lacrime.

    Edited by LadyRose - 7/6/2020, 00:59
     
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    Molto carina questa one-shot, come abbiamo visto nella prima serie Athos era talmente ossessionato dal ricordo di Milady che si ubriacava sperando di dimenticarla.
    Mi è piaciuta anche l'ultima parte dove Porthos e Aramis lo riportano a casa, brava!
     
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    Bella! Potrebbe benissimo essere una delle nottate tipiche di Athos. Come si vede alla fine della prima puntata quando Porthos rimane nella taverna e dice che qualcuno lo dovrà pur riportare a casa. Bella la domanda centrale "Voi che siete una donna, quanti bicchieri ci vogliono per dimenticarne una?" E il sogno all'inizio sembra di vedere quella scena sulla collina dei flashback che si vede nella serie...Brava! E benvenuta nel club di "era un po' che avevo in mente l'idea"
     
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    Grazie ragazze! <3


    CITAZIONE (Francesca1988 @ 7/6/2020, 13:29) 
    Bella! Potrebbe benissimo essere una delle nottate tipiche di Athos. Come si vede alla fine della prima puntata quando Porthos rimane nella taverna e dice che qualcuno lo dovrà pur riportare a casa. Bella la domanda centrale "Voi che siete una donna, quanti bicchieri ci vogliono per dimenticarne una?" E il sogno all'inizio sembra di vedere quella scena sulla collina dei flashback che si vede nella serie...Brava! E benvenuta nel club di "era un po' che avevo in mente l'idea"

    Grazie Francesca!
    Si la mia idea era proprio quella dei flashback sulla collina della serie, dare la stessa leggerezza e spensieratezza, per poi staccare drasticamente e catapultare chi legge nella realtà, in una Parigi notturna e sudicia.
    Per la domanda di Athos alla donna, è stata difficile, perché volevo qualcosa di tagliente ma non volgare e allo stesso tempo essere molto vicina al suo carattere.
    comunque grazie <3
     
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3 replies since 6/6/2020, 21:46   98 views
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